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domenica 30 ottobre 2011

Ritorno!

Ehi, è da un sacco che non entro qui! Anche adesso sono molto di fretta, posso scrivere solo due righe...
Non sono potuta entrare per così tanto tempo per colpa dei queste maledette password... avevo fato una confusione totale e il sito non mi voleva dare una password nuova, Uff!! Comunque adesso sono in terza media e quest'anno devo affrontare l'esame D:! Cheppaura! Seriamente non so se riuscirò a superarlo...
Vabè ora devo proprio scappare! Vi prometto che scriverò presto! Buon Halloween a tutti e RIP Marco Simoncelli Forever <3! Manchi, campione <3!

venerdì 20 maggio 2011

Che dire?
La vita continua... anche ad una sola settimana dal mio compleanno!!
Con impegni su impegni, stanchezza su stanchezza... addirittura non trovo una serata per festeggiarlo!!
Alloora... riguardando i miei impegni (pomeridiani e serali):

20/05/11
18:00 estetista
19:30 ristò
20:00 iper

21/05/11
15:15 scout
21:00 impegni con i miei genitori

22/05/11
Only compiti ( per lunedì e martedì)

23/05/11
14:00 torneo pallavolo
19:00 cena yoga

24/05/11
riposo-compiti

25/05/11
17:00 riunione di sq
20:45 dopocresima

26/05/11
14:30 prove balletto

27/05/11
il mio compleanno!!

28/05/11
15:15 scout

29/05/11
8:00-19:00 uscita dopocresima

30/05/11
14:30 prove balletto

01/06/11
17:00 riunione di sq
19:45 pizzata dopocresima

ehm... ho anche degli altri problemi... non so Come organizzarlo!!
Adesso ci devo pensare..
byebye

sabato 30 aprile 2011

A volte mi sento proprio così...


Non so cosa stia succedendo, forse sono solo questi giorni...
Ci sono tante cose, eppure sento evidentemente
l'enorme vuoto tra me e loro.

Sento il vento come una zanzara.
Fuori è vivo, quello che è solo apparenza in me.
Non voglio quello che faccio, non voglio coloro con cui vivo.

Chi mi conosce sa che la mia intenzione di cambiare le cose è molto debole.
Perché ho paura di lasciar andare quello che ho,
le sicurezze materiali che inibiscono quel coraggio che forse neanche possiedo.

E' troppo triste che l'unica cosa che io riesca a fare sia sognare,
immaginare cose, persone, situazioni che vorrei ma che non posso avere
non perché non è possibile, ma perché IO non lo rendo possibile.

Quando mai riuscirò a dare una svolta alla mia vita?
Dipende tutto da me, ed io riesco solo a stare con le mani in mano
a lamentarmi di quello che non riesco ad ottenere.



Copyright sua

Buchiii

Mi sono fatta i BUCHIiiii!!!
Si, proprio i buchi alle orecchie!!
Ora ho dei sciccosi pre-orecchini blu luccicanti, ma ho già scelto quali farmi regalare per il mio compleanno, pendenti a forma di stella tutti luccicosiii.

P.S. -27 <3

venerdì 22 aprile 2011

Amiche "per la pelle"

Un gruppo di amiche per la pelle, ragazzine che si conoscono fin dagli anni dell'infanzia; un fine settimana sugli sci; una bella casa isolata tra le piste: gli ingredienti ideali per una piccola vacanza indimenticabile. Soprattutto se a unire e a dividere le ragazze è il segreto di un incidente accaduto anni prima, un gioco trasformatosi in dramma in cui una di loro è rimasta sfregiata e la sua sorellina ha perso la vita. Su quell'incidente si sono stratificate ostilità, invidie, asperità dell'adolescenza. Pronte a risvegliarsi più acute che mai, complici il totale isolamento che imprigiona in casa le ragazze e la sete di vendetta di qualcuno che manipola diabolicamente gli eventi a proprio piacere.
Un libro  profondo e triste, quasi un horror, che ho letto da poco e mi è rimasto nella mente.

sabato 9 aprile 2011

La Vita è Bella.

"Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla..."


Toscana, seconda metà degli anni Trenta. Guido Orefice arriva, con l’amico poeta Ferruccio,
nella cittadina in cui i due andranno a stabilirsi. Lungo il percorso fa la prima conoscenza
con Dora, una giovane maestra che soprannomina ‘principessa’. Guido ha intenzione di
aprire una libreria ma, nell’attesa delle necessarie autorizzazioni, sa di poter contare sull’appoggio dello zio, ebreo come lui, che è capocameriere al Grand Hotel. Guido apprende
presto le basi del mestiere ma si avvede anche che il clima nei confronti degli ebrei sta
cambiando per culminare nelle leggi sulla razza. Il suo rapporto con i clienti è però ottimo.
Un medico tedesco, il dottor Lessing, lo utilizza come abile partner nella risoluzione di
complicati indovinelli e, una sera, riesce a proporre un pasto ‘istantaneo’ a un ispettore
scolastico di passaggio. Riesce così ad apprendere di una sua visita alla scuola dove Dora
insegna e gli si sostituisce, trovandosi così coinvolto in un’illustrazione comica dei pregi
della razza italica. Guido si trova impegnato nei preparativi di una grande festa di fidanzamento ufficiale: il futuro sposo è il notabile fascista locale da cui dipende la licenza per l’apertura della libreria e non si sa chi sia la sua compagna. Quando Guido scopre la sua identità rimane frastornato: si tratta di Dora. La ragazza, ormai affascinata dal romanticismo
stralunato del suo corteggiatore, si reca alla festa con riluttanza e riesce a chiedere a
Guido di portarla via da quel luogo. Detto e fatto: Guido ricomparirà sul cavallo dello zio
verniciato di verde dai razzisti. I due si sposano e, con un ellissi temporale, li ritroviamo
con un figlio, Giosuè, che ha quasi cinque anni. Proprio nel giorno del suo compleanno, proprio mentre sta avvenendo la riconciliazione familiare con la nonna che non aveva accettato il matrimonio di Dora, scoppia la tragedia. I nazisti prelevano Guido, Giosuè e lo zio e li
conducono al treno per la deportazione. Dora, non appena scoperto l’accaduto, si reca dal
responsabile del trasporto pretendendo di seguire la sorte dei suoi cari. Guido, nel frattempo, ha elaborato rapidamente una strategia finalizzata a preservare il piccolo Giosuè
dagli orrori del lager. Gli racconta che si tratta della realizzazione di un suo sogno: aveva
sempre desiderato viaggiare in treno ed ora viene accontentato. Aggiunge poi un ulteriore
e l eme n t o   d i   a t t r a z i o n e :  i l   c amp o   è   i l
luogo  in  cui   s i   t i ene  una   g a r a   che  ha
c ome   p remi o   f i n a l e   u n   c a r ro   a rma t o
vero. Si tratta del gioco più amato dal
bambino che entra quindi nel lager convinto di partecipare a un grande gioco. Le
regole, che Guido si affretta ad enunciare
fingendo di tradurre quanto impone il
m i l i t a r e   t e d e s c o   a g l i   o c c u p a n t i   d e l l a
b a r a c c a ,  s o n o   r i g i d e  ma   i  mi l l e   p u n t i
necessari per la vittoria vanno conquistati. Giosuè, che si nasconde regolarmente
nella baracca ed esce raramente, crede a
tutto quanto il padre gli viene dicendo
ma   i   s eppur   r a r i   cont a t t i   con  g l i   a l t r i
‘ospiti’ del campo gli fanno balenare qualche dubbio al punto di chiedere di tornaARRIVANO I FILMre a casa. Guido riesce a stimolare la sua
voglia di competizione e la ‘gara’ riprende. Finché un giorno Guido viene riconosciuto dal medico del campo: si tratta del
dottor Lessing. L’uomo potrebbe costituire un’ancora di salvezza se l’ossessione
per gli indovinelli non lo avesse ormai
devastato. Guido si trova anche a dover
occultare la provenienza di Giosuè nel
cor so di  un  r i c ev imento di   c apor ioni
nazisti. Mentre il padre serve in tavola il
bambino mangia tutto quello che può. La
fine della guerra si avvicina e mentre i
cadaveri si ammucchiano in montagne
umane il campo sta per essere evacuato.
Ora Guido deve fare in modo che il figlio non venga ucciso nel corso delle ultime esecuzioni. Gli dice allora che deve stare nascosto e che tutto il trambusto che vede è causato
dal fatto che lo stanno cercando perché sanno che ormai è il vincitore e sono arrabbiati
per la sconfitta. Intanto Guido, travestito da donna, va in cerca di Dora.Viene però individuato dai nazisti e condotto a morire. Lungo il percorso avrà modo di passare davanti al
nascondiglio di Giosuè strappandogli un ultimo sorriso. Al mattino il campo è deserto e il
bambino esce dal suo rifugio per trovarsi davanti a un enorme carro armato americano.
Sicuro che si tratti del premio conquistato ci sale sopra e, poco dopo, vede in un gruppo la
mamma. Scende e corre ad abbracciarla entusiasta per la vittoria.
E disse...

"Abbiamo vinto! Mille punti da schiantarsi dal ridere. Primi, si ritorna a casa col carrarmato
Abbiamo vinto!!!!"



Marcello Pezzetti, storico ed esperto sulla vita ad Auschwitz e sulla deportazione degliebrei italiani è stato chiamato sul set di La vita è bella per contribuire a creare una descrizione accurata della vita in un campo.A proposito del suo lavoro con Benigni ha dichiarato:“Lavorare con Roberto è stata un’esperienza unica ed irripetibile. Ha voluto realizzare unaf i aba   che   fos s e   anche   re a l i s t i c a ” . Pe z z e t t i   sot tol ine a   l a  me t i colos a   a t t enz ione  de lregista/attore per ogni minimo particolare quale testimonianza del rispetto che Benigni hausato nel trattare questa storia.Chiunque vada a rivedersi i giornali della fine dicembre 1997/inizio gennaio 1998 (e noiproponiamo di farlo nei suggerimenti didattici) avrà modo di verificare l’intensità dellapolemica divampata attorno a questo film considerato troppo ‘leggero’ per essere degno ditrattare un tema così elevato come quello dell’Olocausto. Le polemiche sono continuatefino al Festival di Cannes (dove il film ha vinto il Gran Premio speciale della Giuria) per poiplacarsi dopo il riconoscimento tributato a Benigni in Israele. Al di là dei dibattiti e delleprese di posizione più o meno virulente il film merita un’analisi che guardi al contenutonon dimenticando la struttura in cui esso viene ad esplicarsi. La vita è bella è un film che sidivide piuttosto nettamente in due parti a cui fa da anello di congiunzione la bella inquadratura della serra. Si noti come si realizzi un’interessante e al contempo poetica ellissitemporale semplicemente facendo entrare Guido nella serra in cui si è già avviata Doraper poi restare ad attendere l’uscita di Giosuè (che ha ormai cinque anni) con i genitoriche lo accolgono all’esterno. Sono trascorsi degli anni e il bambino viene presentato comeil frutto di un atto d’amore che ha probabilmente avuto luogo proprio in quel locale.È lo stesso sceneggiatore Vincenzo Cerami a parlare di un film diviso in due: “ Il personaggio del comico è sempre un conformista che aspira ad essere come gli altri ma non ce la fa.L’antifascismo di Benigni in La vita è bella non è ideologico, si oppone istintivamente al doppiopetto e alle teste lustre dei fascisti.Abbiamo faticato molto su quella prima parte. Moltopiù facile la seconda, imperniata sul bambino e su come fargli scambiare per giocole atrocità, che aveva una struttura dramma t i c a ” .  L a  pa r  t e   che  pre c ede  que s t ascena è quella legata al Benigni più ‘tradizionale’. Già la prima sequenza lo preannuncia. L’auto su cui si trova con l’amicoFerruccio che corre senza freni prendendo alla sprovvista la piccola folla in attesadel passaggio dell’auto reale anticipa iripetuti ‘catastrofici’ incontri con la ‘principessa’ Dora che una prima volta piovedal cielo su Guido per poi vederselo capitombolare addosso in un impeto ciclistico-amoroso. È la comicità fisica dell’attor e   a d   e s s e r e   m e s s a   i n   g i o c o .  L e   s u efunamboliche prestazioni come cameriere(al punto di andarsene in cucina con unARRIVANO I FILMbarboncino sul vassoio di portata) sonoprecedute dalla scena in cui, novello pseudoispettore scolastico, improvvisa un’allocuzione in difesa della razza italica prendendo quale esempio il proprio corposicuramente non apollineo. Il gioco perònon è però solo affidato alle gag visive incui esibirsi in scene da slapstick. Con progressione morbida ma decisa si inseriscono atmosfere e temi che servano a stacc a r e   i l   p e r s o n a g g i o / G u i d o   d a l l ’ a t t o -re/Benigni.Tutta la sequenza del dopoteatro ha una matrice romanticosurreale chesi basa sul susseguirsi di ‘coincidenze’ chesi attuano con un meccanismo ad orologeria che contribuisce al dipanarsi dell’azione e, al contempo, ne costituisce parte integrante. Esemplificativa in proposito è la scena della chiave: noi ci attendiamo che Guido utilizzilo stratagemma e questo puntualmente accade. All’interno della vicenda esso viene a farparte di quel piccolo gruppo di ‘magie’ che incantano definitivamente la stupita Dora. IlBenigni che avevamo lasciato ne Il mostro in cui i doppi sensi abbondavano comprime quiogni riferimento alla carnalità utilizzando l’astrazione come veicolo alle problematiche cheandrà a mettere in luce. Le caratteristiche psicologiche del suo personaggio e di quello diDora messe in luce nella prima parte non vengono però stravolte nella seconda. AffermaBenigni: “I caratteri di Guido e Dora restano esattamente gli stessi nelle due parti del film;solo che nella seconda metà essi si trovano in una situazione estrema che li spinge a reagire di conseguenza. Con Guido voleva creare un personaggio che fosse totalmente integrato nella società italiana, che vivesse la sua vita, avesse un lavoro, che non fosse particolarmente interessato alla politica e che poi, in un soffio, vedesse la sua vita ribaltarsi. È esattamente ciò che è accaduto a molte persone. La famiglia di Guido è una di quelle con cuichiunque può identificarsi: felice, amorevole. E poi, senza aver fatto nulla di male e senzaalcuna ragione, vengono precipitati nell’orrore.”  L’incrinarsi del rapporto tra la comunitàebraica e il popolo italiano viene introdotto per accenni e grazie anche alla preziosa caratterizzazione dello zio offerta da Giustino Durano. È lui a subire i primi cambiamenti diclima politico, inizialmente con l’irruzione in casa e poi con la verniciatura del cavallo (cheservirà però al Guido/principe azzurro quale destriero per rapire la propria bella). Ma èsempre lui che nel campo, prima di morire, compirà il gesto ‘naturale’ di sorreggere unaostile milite nazista, a fornirgli una lezione di vita sul senso profondo del servire.Se il personaggio di Ferruccio viene utilizzato come ‘spalla’ nella fase iniziale del film perpoi essere dimenticato, ci sono alcuni piccoli ruoli che servono a far emergere un clima diffuso e sicuramente non positivo. Il piccolo funzionario fascista promesso sposo di Dora ècapace di prevaricare sui deboli (scena dell’ufficio) ma viene poi puntualmente punito (uovanel cappello e rapimento della fidanzata). Se c’è chi è perfettamente allineato con il regimeanche sul piano familiare (il tappezziere con i figli che si chiamano Adolfo e Benito) chi èLA VITA È BELLAancor più pericoloso nella propria disumanità è la direttrice che si accalora contro il testodi un problema non per il suo contenuto biecamente razzista ma per la difficoltà della risoluzione. Oltre ai protagonisti principali c’è un solo personaggio che fa da ponte tra la primae la seconda parte. Si tratta del dottor Lessing che trasforma il suo hobby per gli indovinelliin una monomania che lo astrae dalla disumanità del lager. La sua è una maschera tragicache traduce il sorriso lieve della prima parte nel ghigno allucinato della seconda. Il clima da‘fiaba realistica’ comporta quasi invitabilmente incongruenze. Nella prima parte sembradavvero molto difficile che in una città di provincia uno che ha portato via la fidanzata a unfunzionario fascista preposto al rilascio di licenze commerciali possa impunemente ritrovarsi ancora nello stesso luogo con tanto di autorizzazione a gestire una libreria. Cosìcome nella fase finale del film risulta poco giustificato (se non sul piano emotivo della narrazione) il lungo giro che il soldato nazista fa compiere a Guido per trovare il posto in cuifucilarlo. Per quanto riguarda poi i riferimenti al cinema va notato che se per tutta la lungascena della festa al Grand Hotel si può parlare di un esplicito richiamo al cinema di Fellini(con cui Benigni ha lavorato in La voce della luna) i riferimenti si fanno subito meno precisi.Certo regista, scenografo e direttore della fotografia hanno ben chiari nel proprio immaginario i film di maggior impatto sull’Olocausto ma, forse proprio per questo motivo, DaniloDonati è andato alla ricerca di un luogo che gli fornisse una dimensione di autentica emozione senza però essere necessariamente ancorata al ‘realismo’. L’edificio, fatto di mattonipiuttosto che di legno che era invece il materiale più usato nei lager, è stato realizzato utilizzando ciò che era rimasto di una fabbrica abbandonata in prossimità della Cascata delleMarmore, in provincia di Terni e integrandolo con ingenti quantitativi di materiale dacostruzione. Il suo aspetto, come è possibile notare osservandolo attentamente, nonrimanda a nessun particolare campo di concentramento realmente esistito ma vuole invecesuggerirci la sensazione di una vita quasi surreale. È in questo tipo di realtà che Guido sitrova a cercare di preservare l’infanzia di Giosuè dall’orrore. Non è la verosimiglianza quella che conta qui quanto piuttosto il rapporto che si instaura tra l’innocenza e l’assurdità delreale. Di fronte a un universo concentrazionario in cui l’abnorme ha preso il sopravventoGuido costruisce (‘magicamente’ come nel corso del corteggiamento di Dora) un metauniverso surreale a cui Giosuè aderisce anche se con qualche ripensamento e soprassalto diorrore (si pensi al timore di essere trasformato in sapone o bottoni).Anche qui le caratteristiche attribuite ai personaggi nelle fasi precedenti favoriscono lo sviluppo delle situazioni.L’ignaro Giosuè, ad esempio, sfugge alle ‘docce’ (a cui l’altrettanto ignaro Guido vorrebbefarlo andare) grazie all’idiosincrasia per l’acqua che ci è stata già mostrata in una scenettadi intimità familiare. Quello di Guido è un percorso cosciente che giustifica il grido di esultanza finale di Giosuè a cui attribuisce un duplice significato. Il bambino crede di avere conquistato il carro armato ma la vittoria a cui si fa riferimento è quella, più alta e più profonda, che suo padre gli ha procurato anche mediante il proprio sacrificio.




"...Questa è la mai storia,
questo è il sacrificio che mio padre ha fatto,
questo è stato il suo regalo per me..."



Grazie a Benigni & Questo

mercoledì 6 aprile 2011

Vi prego!!

Beh, gli ultime cose che ho scritto riguardavano i preparati per il compleanno della Clu, no??
E ora vi dovrei raccontare com'è andata??
Ok, mi accingo a farlo mentre ascolto questa canzone ...
Beh è andato tutto bene!!! Il cartellone gli è piaciuto un vastosacco.... e anche il mio biglietto!!
Ok, capisco che non riesco a fingere, a fingere che sia stata una serata normale...

In questa serata ho capito quanto è importante per me la Crii.
Come mi è successo con l'Ophe. E con la Sara. E la Miki, e la Sofi.
Troppo.
La Cri.
Troppo importante per me.
Le cose importanti bisogna distruggerle prima che esse distruggano te.
Ma ormai è tardi.
Non riuscirò mai a distruggerla.
A distruggerle.
La Cri.
Le voglio troppo bene.
È più della mia best.
Per me significa troppo.
Ma so che un giorno lei distruggerà me.
L'unica cosa che posso fare è pregare che sia molto lontano.
Oh, Cri, tvbttb.
E qui lascio la mia preghiera.
Ti prego, non distruggermi!
Non distruggetemi!
Se solo una di voi mi distruggerà, sento che non ce la farò.
Non sopravviverò.
Troppo importanti.
Cri.
Ophe.
Sara.
Miki.
Sofi.
Vi prego.
Vi Voglio Bene.
Vi prego!

domenica 3 aprile 2011

Harry Potter...










The meaning of life ...




 Usa il tuo talento, quale che sia. I boschi sarebbero terribilmente silenziosi se cantassero  soltanto gli occelli che cantano meglio.

  La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di  grandi cose, come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole  cose, tante da non riuscire a tenerle a mente né a contarle, e tra di esse si nascondono  granelli di una felicità appena percepibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive.

Gioco con mio di figlio, il mio più piccolo, e con il suo orsacchiotto di cui lui sostiene di    essere il padre. Ci nascondiamo sotto le coperte. Tutto è buio. Per evitare di sentirmi  soffocare faccio viaggiare la mente: mi piace ricordarmi di quando lui, il piccolo, avendo  compiuto da poco i tre anni d’età, mi aveva trascinato con sé tra le migliaia di pupazzi di un  Disney Store e tra tutti ne aveva scelto, con decisione e assoluta precisione, uno, uno solo!  Quello là. Si, proprio quello che adesso abbracciamo insieme per difenderlo dal drago che  infesta i mari in cui – sempre sotto le nostre coperte – siamo immersi. Poi però  improvvisamente i pensieri svoltano e volano altrove. Sai che non potrà essere sempre così;  che non potrà essere sempre “come se”. E che quando il Drago verrà, bisognerà in  qualche modo affrontarlo.
***
[da L'ombra più lunga -Tre racconti sul padre * Gianfranco Pecchinenda]




giovedì 31 marzo 2011

It's my Family ...

Ehi, ciao!
Oggi a scuola siamo andati a prendere il gelato!!
-Ho scoperto un nuovo gusto: il Bicrem!! È ultra-buonissimo!!- 
Ma io mi stavo dimenticando che non vi ho ancora mostrato la mia famigliola e tutte le persone a cui voglio benee!! Che testaccia che ho ^^
Allora...

My Father

Lui è il mio papi, -ENEA-. È un prof di matematica e maestro yoga. È bravo a tranquillizzare le persone, sa un sacco di cosa (quando inizia a spiegare non finisce più^^). È anche molto bravo a cucinare, e il piatto che fa che preferisco è il pollo al curry. Gli piace leggere, ascoltare la musica rilassante e suonare il MIO pianoforte, anche se a cantare è stonato come pochi. Suona anche la chitarra sia elettrica che classica. Non è cattolico... cioè si, è cattolico, ma al solo sentir nominare i preti o le messe gli viene il voltastomaco (le chiese no perhce " comunque sono dei bei luoghi da visitare"xDE perfettamente compatibile con me. Ah, dimenticavo di dire che gli voglio un mondo di bene.


My Mother
Lei. Cioè, vogliamo parlare di lei, gente?? Lei è la mia mammina -PIA- . Litighiamo in continuazione, ma in fondo ci vogliamo un mondo di bene^^. Tutte le volte che mi parla mi fa un'interrogatorio, mi ripete miliardi e miliardi di volte le cose (forse crede che sia sorda... nessuno le ha insegnato che la miopia è un malattia degli occhi xD) e ha sempre da ridire su come mi vesto, costringendomi a cambiarmi di continuo. Non so se avete presente, ma assomiglia un po' (come tutte le donne romagnole, o credo,) alla moglie di GiacobazzixD.

My Brother

Egli, gentaglia varia, questo è mio fratello     -TOMMASO-. È  nato nel 2006, ovvero quando io avevo 7 anni. Ora di anni ne ha 5, ed è un tornado.
Nella foto qui accanto ha 2 anni. Guardate com'è dolcee. Ha appena finito di piangere, e direi che si vede. Non gli piacciono ben ten e tutte

My Brother
quelle schifezze che gli piacciono ai maschi: in effetti, rispetto alla media, è un tipo piuttosto semplice. Gli piace anche il colore rosso, altra cosa che lo differenzia da tutti gli altri maschi del pianeta, a cui piace il blu-.- Da questo lato, potrebbe sembrare un tipo originale, e ... beh, si in effetti è abbastanza originale. E... ah giàgià, gli piacciono molto le macchinine e disegnare!
In quest'altra foto qui affianco lo vedete all'eta di 4 anni (che è 1 po' meno tenero U.U). Comunque anche a due anni... mi riempiva di graffi! Evvabbò comunque è il mio fratello e gli voglio un bene dell'anima, -Tvb Tommiiy-

Nascondetevii!

Oggi troppo bello ... tutti a comprare il regalo per la clau...
cioè, dai, non tutti. In realtà eravamo io, la sofi<3, la vio<3, l'ophe<3, la leti, mattia e tommaso (1 cinese =()
Ma la clau non gli stava bene di non essere invitata perchè non sapeva che era 1 sorpresa per il suo comly, pensava che le volessimo male a non invitarla. Allora cosa mi fa? Va in piazza con la bea alle 4, CASUALMENTE il luogo e l'ora in cui ci dovevamo vederci noi. Ma chi è stato quel rimbambito che gliel'ha detto?? Mah -.-" kmq 1 gran casotto a non farci vedere e a cercare di avvisare tutti quelli che stavano arrivando in piazza. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta!! Siamo andati da fabbri a prendere i pennarelli e un cartellone e poi da Buffetti per il regalo: borsa in pelle blu fiquissima + portafoglio correlato. Spesa? 77 (e dove cavolo è il simbo lo dell'euro.. vabbò) euro!! Ci siamo rimasti così O.O

martedì 29 marzo 2011

Buon comply Clau!!

Cara Clau,
Ricorda che Ci sono due modi per vivere la vita: Il primo è credere che i miracoli non esistano Il secondo è credere che ogni cosa sia un miracolo. E per quanto dura possa essere la vita Per quanto potrà essere strano Per quanto potrai essere solo Sappi che non può piovere per sempre. Non preoccuparti del futuro, oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita sono quelli che non ti erano neanche passati per la mente, di quelli che ti colgono di sorpresa, alle 4 di un pigro martedì pomeriggio. Non perdere tempo con l'invidia, a volte sei in testa, a volte resti indietro; la corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Ricordati i complimenti che ricevi, scordati gli insulti (e se ci riesci veramente, dimmi come si fa). Leggi le istruzioni anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentire orrenda, e non lo sei.  Sii cauta nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostaglia: dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quello che vale. Ma accetta il consiglio, per questa volta. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni - i più preziosi - rimarranno. Quelli che capiranno la persona fantastica che sei, che guarderanno nel tuo cuore, che ci saranno nel momento del bisogno, che non ti condanneranno e abbandoneranno mai. Ricorda che l'amicizia serve a riportare un sorriso dove l'amore a lasciato una lacrima. Ricorda.
E ricorda che TiVoglioBene...
Asia

P.S. Ok, so che è una schifezza e che sembra il decalogo delle raccomandazioni che ti fa un vecchietto prima di morire, ma non mi veniva niente di meglio.

Chissà se un giorno me ne ricorderò ...

Goditi potere e bellezza della gioventù, non ci pensare: il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite ma credimi, tra 20 anni guarderai quelle tue vecchie foto in un modo che non puoi immaginare adesso; quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi. Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro, oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita sono quelli che non ti erano neanche passati per la mente, di quelli che ti colgono di sorpresa, alle 4 di un pigro martedì pomeriggio. Fa una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta! Non essere crudele con il cuore degli altri, non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perdere tempo con l'invidia, a volte sei in testa, a volte resti indietro; la corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Ricordati i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa. Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto. Rilassati. Non sentirti in colpa se non sai cosa fare della tua vita: le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano che fare della loro vita, i quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno. Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno. Forse ti sposerai o forse no, forse avrai figli o forse no; forse divorzierai a 40 annni, forse ballerai con lei al cinquantacinquesimo anniversario di matrimonio; comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro. Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quello che pensa la gente! È il più grande strumento che potrai mai avere. Balla, anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno. Leggi le istruzioni anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentre orrendo. Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni - i più preziosi - rimarranno. Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perchè più diventi vecchio, più avrai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po', ma lasciala, prima che ti indurisca. Vivi in California per un po', ma lasciala, prima che ti rammollisca. Non fare pasticci con i tuoi capelli, se no quando avrai 40 anni sembreranno di un ottantacinquenne. Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostaglia: dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quello che vale. Ma accetta il consiglio, per questa volta.

AmicheCosì...

Oggi ti guardavo da lontano, attraverso i banchi che ci separano e il riflesso della luce che entrava dalla finestra. Ho visto il tuo viso illuminarsi e le tue labbra piegarsi in quel sorriso storto che fai sempre te...Avevo le lacrime agli occhi, perchè ho capito che se dovessi perderti non saprei cosa fare..se dovessi allontanarti sarei completamente persa. La nostra amicizia va al di là di ogni confine avessi mai potuto immaginare, e non riesco a pensare alla mia felicità se non c'è la tua. Oh, le nostre risate, le nostre risate...e il tuo volto bagnato che si rifugia tra le mie braccia con la voce soffocata dai songhiozzi..e quella volta che, sedute insieme con una tazza di caffè davanti, abbiamo parlato per ore e ore senza mai stancarci. Ripenso ai nostri giochi, ai pugni scherzosi che mi dai ogni tanto, a tutte quelle volte che abbiamo litigato ma non siamo state capaci di mantenere l'orgoglio intatto per più di tre giorni. Conosco tante persone, vedo tanti amici in giro che si raccontano tra sorrisi dolcezza i loro segreti. Ma la nostra amicizia mi sembra sempre diversa dalla loro. Perchè io e te non ci stanchiamo mai l'una dell'altra, perchè sappiamo concederci i nostri spazi e mentre ci allontaniamo ci avviciniamo anche, sempre di più, e perchè vedo i tuoi occhi illuminarsi quando mi guardi, sento i miei scaldarsi quando arrivi, e perchè, ovunque siamo, con chiunque siamo, se ci sei tu mi sento sempre a casa.

Quanto fa male perdere un'amica?

Tutto vero...




Fa male come se avessi il sale sopra le ferite che lei stessa ti ha procurato…
Fa male come se avessi un nodo perenne alla gola che non ti permette di respirare, perchè lei, nonostante tutto, ti manca…
Fa male come se non avessi più il terreno sotto i piedi e fossi costretta a cadere continuamente…
Fa male come se avessi perso qualcosa di caro a cui tenevi e ora non potrà più essere tuo…
Fa male come un pugnale che penetra la tua carne e tu non puoi fare altro che chiederti perchè…il pugnale è della tua migliore amica…
Fa male e questo dolore ti fa vivere a metà come se tu non fossi più tu, perchè lei ti completava, era la tua estensione e ora tu sei solo un riflesso di quello che eravate…
Ti senti come un fiore senza petali o come un’ eterna primavera senza sole…dentro di te il vuoto là dove prima c’ era lei: la tua amica, tua sorella, l’altra te
.





Da lei


Credevi che lei fosse perfetta, l'unica che potesse realmente capirti, l'unica sulla faccia della terra in grado di poter asciugare le tue lacrime, medicare le tue ferite ... fa ancora più male quando ti accorgi che non contavano niente per lei tutti i momenti passati insieme a giocare,ridere,scherzare e litigare per ogni singola cazzata. fa ancora più male chiedersi se le manchi e aver paura di rispondersi. FA MALE, ma come tutte le cose, PASSERA' © di Lei



...troppo vero!



giovedì 24 marzo 2011

Allarme a Parigi: HELP!

Ciau, in questi giorni sono un po' triste perchè la Sara e la Sofi sono andate a Parigi e mi mancano da matti!!
Fortuna che ritornano Lunedì, io e la Miki siamo oramai disperate^^.
Poi quando ieri ho letto dell'allarme bomba a Parigi, mi è venuto un colpo! 
ALLARME BOMBA A PARIGI??
Ma siamo matti?? Proprio alla Torre Eifell (e nn so come cavolo si scrivee)?? La tappa che le mie amiche avevano deciso per  oggi? Fortunatamente il mio spavento mi ha permesso di leggere l'articolo con molta attenzione, finchè non sono riuscita a capire che in realtà era un falso allarme. Certa gente di cui non faccio nomi pregava e incominciava già a pensare a che fiori mettere sulla bara^^.
Adesso gli ho appena telefonato: stanno tutte bene! Stamattina hanno visto il Luovre e la Gioconda ma hanno detto che non se l'aspettavano così ...
Poi, un'altro problema: la nube radioattiva. Benchè abbiano tutti (alla tv) detto che non era pericolosa, mia mamma non mi voleva far uscire di casa neanche per giocare un po' a pallavolo in giardino, ma alla fine l'ho convinta U.U.
Poi oggi a scuola abbiamo fatto la giornata della Poesia, in piazza e ... la prof ha detto che siamo stati bravissimi e che Sabato mattina ci porta a prendere il gelato (perchè oggi non abbiamo fatto in tempo)!!
Non vedo l'ora!!
Devo andare =( i miei mi costringono a fare yoga tutti i giovedì a casa, Uffi!
Bye
Asia

mercoledì 23 marzo 2011

Rieccomiii

Sono appena ritornata dagli scout e mi hanno affibiato il quaderno di squadriglia da portara a casa e scrivere cosa abbiamo fatto alla riunione di sq ... ricopio da lì xD.

"Riunione di sq. :)
Ehi lupe!!!
Alloora ... oggi alla riunione di sq abbiamo pensato all' Impresa di sq e all' Uscita di sq ...
Come imprese di sq abbiamo pensato di:
- andare a pescaree <3
- andare in delle case di delle famiglie per far giocare i bambini (proposta delal prof della Manu xD)
Invecem per quanto riguarda l'uscita di sq abbiamo pensato di:
- andare un lago (probabilemtne quello delle Felloniche) a pescare & dormire in tenda (correlato con l'impresa ^.^)
- andare al MARE yuppiii
Poi abbiamo fatto la Preghiera, e visto che non capivamo il vangelo, ce lo siamo andate a fare spiegare dal Don ... U.U
Penso di aver concluso ... 
Alla prossima
Asia"


Ciauu anche voi,
Asia

martedì 22 marzo 2011

Ehm, ehm

Ehm, ehm, mi presento, se non l'avevate intuito, mi chiamo Asia, ma da un po' mi è presa la fissa che mi vorrei chiamare Lemon Chilli. Chissà perchè, poi: i limoni non li adoro, e il peperoncino neanche... mah -.-". Comunque, questa sono io:


Io con mio fratello nel 2007

E ora voi vi direte: "ma sta' qui è un po' piccola per avere un blog suo, no? Quella della foto deve avere non più di 8 anni ...". E in effetti quando ho fatto la foto avevo otto anni. Ora ne ho dodici, ma sul mio computer smonco non mi ritrovo niente di più recente ...
Comunque, non perdiamoci in ciancie, vi chiederete perchè ho creato questo blog, no? Mah, onestamente, non lo so neanch'io-.- . Credo perchè ogni tanto ho voglia di scrivere per sfogarmi (e lo farò qui), e mi piace da matti andare a rivedere cosa avevo scritto circa un annetto prima ^^.
Ehm, incomincio a parlare un pelino di me ... allora ... la Prima cosa che mi viene in mente di fare è... direi descrivermi. Alloora, ho i capelli castani, come gli occhi. Sono un po' cicciona e abbastanza bassa ... porto gli occhiali, ma solo a scuola, perchè sono miope ma solo ad un occhio. Non ho gli orecchini, come tutte le mie amiche, perchè quelle robe come piercing e tatuaggi proprio non mi vanno giù. Ho i piedi quadrati, che indossano costantemente All Star. Mi piace vestirmi in modo comodo, e non me ne frega più di tanto di quello che gli altri pensano di me. Adoro leggere e mi piace il colore azzurro. Ho 3 béèst (che lovvo immensamente) che conosco più o meno da quando avevo 6 anni, e si chiamano Sara, Michela e Sofia, però inizialmente ero amica solo di Sara e Sofia, perchè Michela era insopportabile come pochi. Prima o poi vi mostrerò le loro foto. Allora, poi ... pratico pallavolo, ma in passato ho fatto anche danza classica e ritmica, ginnastica artistica (o acrobatica), nuoto e yoga (costretta dai miei genitori). Inoltre, faccio parte dei "boy"-scout. E ora vi devo lasciare perchè ho al riunione di Squadriglia e non posso perdermelaa!
Baciotti-otti
Asia